Impariamo a riconoscere le diverse famiglie di Ch’Art, iniziando da quella più ricca di colori.
La natura, anche quella artificale, è ricca e variegata; come per ogni altra specie, anche nel mondo dei Ch’Art è possibile riscontrare notevoli differenze tra i vari esemplari.
Ci sono Ch’Art composti da poche dozzine di tasselli e altri che ne vantano diverse centinaia. Alcuni sono indipendenti e fluttuanti, mentre altri amano incorniciarsi in un nido e saturare lo spazio circoscritto. Ma la differenza che salta più all’occhio quando incontriamo diversi Ch’Art è rappresentata dai loro colori.
Infatti, osservando le caratteristiche cromatiche del loro manto possiamo distinguere i Ch’Art in tre famiglie principali. La prima è estremamente variopinta; in molti casi presenta tutti i colori dell’iride, e per questo è stata definita Rainbow. La seconda, chiamata Selected, esibisce solo due o tre tonalità principali legate da sfumature intermedie. La terza famiglia, che viene definita Dark, si mostra invece con sobrie macchie di grigio composito.
I Ch’Art Rainbow sono quindi i più vivaci e spensierati. Ogni parte del loro essere può assumere i significati più disparati, ogni gruppo di colori sia accosta agli altri per affinità o per contrasto, a seconda dell’umore. Il loro manto caleidoscopico è in grado di risvegliare i sensi assopiti; trasporta l’occhio in continue evoluzioni emotive, stimolando i flussi di pensiero in una visione dinamica della realtà.
L’habitat preferito dai Ch’Art Rainbow è bianco e ampio, un ambiente neutro in cui possano agevolmente fluttuare e che goda, di riflesso, del loro contributo cromatico. Anche ospitando un solo esemplare, una parete si riempie di Ch’Art e del suo influsso emotivo. Una stanza nuda, fredda e anonima nel suo minimalismo nativo, può facilmente agghindarsi della forza vitale dell’arcobaleno.
white kitchen project by www.parasitestudio.com
Il Ch’Art policromo è stato il primo a risvegliarsi e a fluttuare nel mondo digitale.
Forse è stato proprio il contrasto tra le tonalità a far scattare la scintilla.
Forse la spinta dei gradienti l’ha fatto emergere con più energia.
O forse l’abbiamo solo notato per primo, grazie al suo spirito allegro e alla facilità con cui entra in simbiosi con ogni ambiente.
Learn to recognize the different families of Ch’Art, starting with the one with richest colors.
The nature, even if artificial, is rich and varied. So far as with every other species, even in the world of Ch’Art we can find significant differences between the various specimens.
There are Ch’Art composed of a few dozen pieces and others that have several hundreds. Some are independent and floating, while others like to frame them in a box and saturate the enclosed space. But the difference that jumps over the eye when we meet different Ch’Arts is represented by their colors.
Indeed, observing the color characteristics of their mantle we can distinguish the Ch’Arts in three main families. The first is extremely colorful, in many cases it gets all the colors of the iris, and so it’s been called Rainbow. The second, called Selected, exhibits only two or three main tones linked by their intermediate shades. The third family, which is called Dark, shows himself more sober with spots of composite gray.
The Rainbow Ch’Art are therefore the most vibrant and lighthearted. Every part of their being can take on many different meanings, each group of colors approaches to the others by affinity or contrast, depending on the mood. Their kaleidoscopic coat can awake dormant senses, carries the eye into emotional ecolutions, stimulating the flow of thoughts in a dynamic vision of the reality.
The preferred habitat to Ch’Art Rainbow is white and large, a neutral environment where they can easily float and enjoy, as a consequence, their color contribution. Even hosting a single copy, one wall becomes filled by a Ch’Art and its emotional influence. A bare room, cold and anonymous in her native minimalism, can easily primp itself with the life force of the rainbow.
white kitchen project by www.parasitestudio.com
The polychrome Ch’Art has been the first that reappeared and fluctuates in the digital world.
Perhaps it is really the contrast among the shades that made the spark.
Maybe it has been the gradients’ push that made him emerging more energetically.
Or else, we just noticed it first, thanks to its cheerful spirit and the easiness through which it creates a symbiosis in every environment.